Il Manifesto è nato il 29 giugno scorso attraverso la sinergia di menti e professionalità diverse che hanno ritenuto opportuno mettersi insieme per andare oltre la solita “lagnanza” relativa alla lentezza burocratica-amministrativa nella gestione del nostro Patrimonio Culturale che ha bisogno non solo di critiche ma soprattutto di proposte e di strumenti. Quindi l’ultimatum dato a Pompei dall’Unesco il 29 giugno scorso e rinvigorito dall’editoriale apparso su StoriaMeridiana.it ha dato la scintilla dell’indignazione ma anche dell’operatività e del “Fare”, proprio come il decreto Letta-Bray sui Beni Culturali.
In due mesi abbiamo raccolto 104 adesioni di professionisti e semplici appassionati di questi temi (ci sono molti studenti e anche pensionati!) e da qualche giorno sono partiti i contatti tra gruppi di lavoro e aderenti per mettere mano concretamente ai suggerimenti che questa iniziativa vuole offrire al Ministero preposto.
Domanda: è necessario un nuovo manifesto? Lo hanno fatto Legambiente, Il Sole24ore, Repubblica… insomma un po’ tutti. La risposta è si e il motivo è chiaro: il nostro è un manifesto che parte dal basso, sia dagli addetti ai lavori (restauratori, architetti, ingegneri, archeologi, ecc..) che da professionalità diverse (studenti, giornalisti, studiosi di arte e storia, pensionati e semplici “turisti”) ovvero i consumatori finali del prodotto-cultura. Non da media, associazioni istituzionalizzate, e gruppi altri(o “caste”?). Ecco perché il nostro Manifesto è diverso; è altro. Ed ecco perché lo riteniamo importante e non un doppione.
Il nostro obiettivo, poi, non è solo pubblicare quattro punti e mandarli al Ministero, ma iniziare un percorso di collaborazione definitiva, permanente e costante tra aderenti di ogni tavolo, per creare proposte e incontri anche in futuro. Un impegno continuo e duraturo tra aderenti che vogliono contribuire a risollevare le sorti culturali di questa nostra ITALIA.
Impegno arduo quindi.
Il ManifestoCultura ora ha un sito autonomo e indipendente ed ha quindi l’opportunità di crescere con le sue gambe e lo farà grazie ad un patto che i Costituenti e i coordinatori dei gruppi di lavoro si sono dati a Pompei il 28 e 29 settembre scorso. Il patto prevede un’organizzazione più efficace, un team di poche persone teso al rispetto di piccole e semplici regole di convivenza e di programmazione. Il tutto in assoluta democraticità e trasparenza. Un luogo soprattutto sinergico e aperto, dove le idee non sono chiuse e lasciate alla valutazione di “pochi eletti” ma ad uso e consumo di chi ha sete di cultura e soprattutto rivolto a chi lavora in questi ambiti. In questo sito inseriremo i nostri contenuti, le nostre poche regole di convivenza, le nostre iniziative e idee.
Un diario nel quale tutti sono invitati a scrivere e un viaggio dove tutti sono invitati a partire. Nessuno si senta escluso. La cultura non è per pochi eletti ma appartiene a tutti.
Zaino in spalla… si riparte!
A breve ripartirà la campagna adesioni. Ci aspettiamo una partecipazione larga e soprattutto attiva.
ManifestoCultura
twitter @manicultura
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